EXtra N° 10 del 5 Marzo 2015
Riprendere un ristorante che è stato gestito per più di vent’anni dallo stesso chef con crescente successo è un’impresa molto difficile. Portato al successo dalla famiglia Hatz (che si è spostata nel Mendrisiotto, ne riparleremo), questo locale aveva da tempo abbandonato le sue caratteristiche originarie di grotto, di cui conservava soln i magnifici platani del giardino, ed era diventato un ristorante di qualità conosciuto in tutta la regione.
Il nuovo gerente ha – giustamente – cercato di non modificare l’ambiente, conservando il bel camino all’ingresso, e nemmeno i principi dell’offerta, che mantiene nella carta alcuni dei piatti tradizionali ( come i tagliolini, la milanese, il fegato alla veneziana, in stagione carciofi e asparagi in tutte le declinazioni) e introducendo nuovi secondi di pesce e di carne. Oltre alle proposte fisse non manca il piatto del giorno (quel giorno coniglio ripieno, alette di manzo e filetti di orata) e un curioso angolo della Valtellina con un ricco crostone di polenta e salamelle. Io ho optato per una delicata insalata di carciofi e scaglie di grana, seguita da polpette rustiche con purea: le polpette sono un vero e proprio banco di prova per gli chef, sono semplici e nello stesso tempo complesse!
Buona carta dei vini, servizio professionale e efficiente, prezzi leggermente superiori alla media , vale sicuramente la pena ritornare durante il periodo estivo , per godere pienamente del meraviglioso dehors.
M.M.